Titolo: Kollaps
Artista: Einstürzende Neubauten
Anno di pubblicazione: 1981
Nazionalità: Germania
Ancora
una volta abbiamo a che fare con un album industrial. C'è però da dire che gli
Einstürzende Neubauten non hanno nulla a che fare coll'industrial pompato da
discoteca (per quanto inquietante possa essere) di Skrew e compagni. La loro
proposta l'ho sempre vista come una di quelle che tenta, con strumentazione
insolita (tra cui lastre di metallo, martelli pneumatici e altro ancora) di
trasmettere l'angoscia provocata dalla società industriale. Industrial nel
senso letterale del termine, in altre parole. Kollaps è stato il loro primo
album ed è composto di brani di breve durata dalla percussivtà ossessiva e metallica,
sferzate metalliche che suonano come una sega circolare che trancia un pezzo
d'acciaio e trapanano le orecchie e soprattutto dalla voce sofferente e urlata
di Blixa Bargeld (roba che i peggiori screamers black metal gli fanno una sega,
per essere volgare). Trattandosi del primo album la cosa suona comunque un po'
zoppicante, come se si trattasse di qualche idea messa lì per vedere come
viene, ma l'ascolto di un pezzo come la title-track, otto minuti di mantra
industriale allucinato e perverso, fanno già capire la classe del gruppo.
Classe che con opere del calibro di Die Zeichnungen Des Patienten O.T. che, pur
usando i suoni più concreti che ci siano, riesce ad essere uno degli album più
astratti di mia conoscenza (anche solo per un brano come Vanadium I-Ching) o
Halber Mensch, che riesce ad aggiungere ad un proposta così audace suggestioni
da discoteca (Yu-Gung) e religiose (il coro di Halber Mensch). Personalmente li
ritengo uno dei gruppi più importanti di tutti gli anni '80.
Valutazione
personale per chi non ha voglia di leggere: 7.5
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