giovedì 26 dicembre 2013

J'Accuse... Amore Mio - Faust'O

Titolo: J'Accuse... Amore Mio
Artista: Faust'O
Anno di pubblicazione: 1980
Nazionalità: Italia

New Wave all'italiana. Drum-machine, chitarra, sassofono e tastiere. Più voce teatrale che sembra quella di Renato Zero. Onestamente il genere non lo gradisco granché ma il primo album di Faust'O, Suicidio, l'avevo trovato piuttosto bello, soprattutto per la crudezza delle liriche (strumentalmente non si discosta poi molto da quel po' che conosco del genere, mi vengono soprattutto in mente i primi Ultravox). Questa volta mi è sembrato tutto troppo addolcito, sintetizzato.. falso, insomma. Una mezza delusione (Love Story mi era piaciuto ancor meno quindi non è che nutrissi grandi aspettative). Un'occasione sprecata, aggiungerei. A questo punto preferisco ascoltarmi Alberto Camerini che è più semplice e privo fronzoli.
Valutazione personale per chi non ha voglia di leggere: 5.5

domenica 15 dicembre 2013

Voivod - Killing Technology

Titolo: Killing Technology
Artista: Voivod
Anno di pubblicazione: 1987
Nazionalità: Quebec, Canda

Avevo letto in giro, a proposito dei Voivod, che Dimensions Hatross (il loro album successivo) non aveva mai avuto il riconoscimento meritato perché prima di lui era uscito un disco di thrash metal della miglior fatta e col successivo Nothingface avevano data una sterzata progressiva di altissima qualità (per intenderci, in Nothingface c'è una cover di Astronomy Domine, mica quelle cagate pseudo-prog che capita di ascoltare oggi).
Per quel che mi riguarda, confermo: Killing Technology è uno dei migliori dischi thrash che mi sia mai capitato di ascoltare. Nove (o sette, dipende se nella versione su vinile o su cd) tracce veloci e aggressive, con qualche assolo di chitarra che però non stona affatto (anche perché decisamente breve) e rette da una sezione ritmica irresistibile. La voce di Denis D'Amour, poi, credo sia stata una delle migliori in tutta la storia dell'heavy metal.
Se poi siete di quelli che del metal di solito non apprezzano le liriche, qua avrete una bella sorpresa: che siano contro il nucleare (Overreaction) o altre branche della tecnologia (Ravenous Medicine o la title-track), o anche solo quando si parla di una nave carcere che getta i prigionieri nello spazio con una sola ora di ossigeno, sono sempre ben scritti. Roba ai livelli di Pull the Plug dei Death.
E la copertina spacca. Quindi questo disco è fico.
Valutazione personale per chi non ha voglia di leggere: 7.5