domenica 7 ottobre 2012

Emperor - Anthems to the Welkin at Dusk

Titolo: Anthems to the Welkin at Dusk
Artista: Emperor
Anno di pubblicazione: 1997
Nazionalità: Norvegia

Il più grande problema del black metal sono i metallari. Un po' come per i Queen. Nel primo caso lo dico per esperienza diretta, nel secondo per esperienza mediata. Gli Eperor sono un'istituzione nel campo, in ogni caso, al pari di gruppi come Marduk o Mayhem. Li ascolto oggi per la prima volta, se si esclude Opus a Satana (ma parliamo di una sola volta diversi anni fa) e qualcosa di Ihsahn solista. Anthems to the Welkin at Dusk, a quanto ho capito, è un caposaldo nello sviluppo di quella frangia di black metak più melodico (e non glaciale come quello degli Immortal, per dire). Immagino che non sia un caso che all'ascolto i primi due gruppi che mi sono venuti in mente siano stati Dissection e Bathory: dei primi c'è lo stile velocissimo (specie per quel che riguarda i riff di chitarra) e cupo, dei secondi la capacità di evocare atmosfere di notevole epicità (qui grazie ad un buon lavoro di tastiere). Tirando le fila abbiamo: chitarre taglienti ma pulite lanciate a velocità folli, batteria che non scade mai nel mero muro sonoro ma concorre, con l'aiuto di qualche cambio di tempo, nella creazione delle atmosfere, tastiere epiche (vede il finale di Alsvartr), scream sofferente di Ihsahn (mai sopra le righe, però) e testi intimisti e molto ben fatti. Non sarà ai livelli di Storm of the Light's Bane dei Dissection, ma vale più di un ascolto per chi vuole approfondire il panorama metal.
Valutazione personale per chi non ha voglia di leggere: 7.5

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