Artista: Entombed
Anno di pubblicazione: 1990
Nazionalità: Svezia
Lo sanno tutti che le specialità musicali dell'area scandinava sono due: black metal e death metal. Ovviamente i profani non sono avvezzi a distinguere le sottili (eppure notevoli) sfumature che distinguono release oramai sempre più simili tra olor, ma stiamo parlando di un disco di 22 anni fa. Quindi il discorso è leggermente diverso. Se qualcuno ha un minimo di confidenza con il metal estremo sa che la differenza più notevole tra il (death) metal scandinavo e quello americano sta nell'atmosfera: quanto è tagliente e aggressiva la seconda, tanto macilenta e catacombale la seconda (chiaramente eccezioni come gli Autopsy sono calcolate). Ecco, gli Entombed, come i contemporanei Carnage del resto, esprimono alla perfezione questo senso di decadimento nonostante una proposta musicale aggressiva e veloce, a cui bisogna aggiugnere de testi che nonostante scadano in qualche cliché anticristiano riescono pure ad essere abbastanza originali. Se ci si lascia affascinare da questo tipo di atmosfere e non si hanno pregiudizi in merito al metal, questo disco vale almeno un ascolto. Chiaramente nulla di particolarmente originale, ma se non altro ha il pregio di essere fatto davvero bene.
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